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Football Wyscout Performance Analysis

L’Interessante Impatto del Como in Serie A

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In questo articolo parliamo di come la neopromossa squadra lombarda stia impres­sio­n­an­do nel campionato italiano, sia per le sue strategie di mercato che per le sue prestazioni sul campo.

Del Como si è parlato molto in questa stagione, sempre per ragioni differenti. 

Prima per il calciomercato, che ha portato nella piccola squadra lombarda giocatori che pensavamo non appartenessero alla sua dimensione: da Varane a Sergi Roberto, da Pepe Reina ad Alberto Moreno, fino alle ultime voci invernali sull’incredibile offerta a Theo Hernandez (cordialmente respinta).

Poi si è parlato di alcune grandi stagioni dei suoi giocatori: prima Nico Paz acquistato (seppur con diritto di recompra) dal Real Madrid e adesso convocato dall’Argentina; poi Assane Diao, preso dal Betis in pieno calciomercato di gennaio e autore di 5 gol nelle sue prime 11 partite in Serie A.

Finalmente, poi, si è parlato di Cesc Fabregas: del suo possibile futuro sulle migliori panchine della Serie A, dopo due vittorie contro Fiorentina e Napoli che hanno portato Roma e Milan ad affrontarla con le attenzioni che si riservano a una grande. Il Como è uscito sconfitto allo stesso identico modo in questi due “big match” (2-1 dopo essere passata in vantaggio) ma l’impressione è stata chiara: la squadra di Fabregas è parsa al livello delle migliori della Serie A.

Stranamente per un campionato così ossessionato dalla fase difensiva come la Serie A, però, in pochi hanno fatto caso alla grande efficienza del sistema difensivo del Como, che forse è il tratto più impressionante del suo gioco in questa stagione. Forse perché è il reparto in cui ha fatto meno investimenti, o perché il passato barcelonista di Fabregas ci fa istintivamente pensare a manovre offensive elaborate e tatticismi, o più semplicemente perché il Como teoricamente ha la sesta peggiore difesa della Serie A.

Qualunque sia il motivo, comunque, alcuni dati sembrano dare in controtendenza rispetto all’immagine di una squadra bella ma svagata. Il Como, per dire, subisce meno tiri di squadre come il Napoli e l’Inter, e in questa statistica fa peggio solo del Bologna, che forse è la squadra che senza palla gli assomiglia di più. Si potrebbe pensare a una squadra arroccata in difesa, pronta a murare i tiri degli avversari con un muro umano davanti alla porta, ma il Como è anche penultimo per tiri intercettati, anche qui facendo meglio sia del Napoli che dell’Inter.

La squadra di Fabregas, insomma, previene gran parte delle occasioni avversarie, e se lo riesce a fare è principalmente grazie a un’applicazione molto attenta e radicale del pressing. 

Contro il Milan, per dire, la prima occasione per il Como è arrivata al 12esimo minuto proprio in questo modo, con Goldaniga che è salito fino al cerchio di centrocampo per anticipare una ricezione di Tijjani Reijnders. La palla era stata raccolta da Alex Valle, salito sulla trequarti fino alla prima linea di pressione per schermare un possibile passaggio verso il centro di Gabbia, aperta per Strefezza, e infine rifinita per Nico Paz, che ha tentato un tiro dal limite dell’area che però è uscito troppo strozzato.

Il Como insomma ne trae anche benefici offensivi, ma la ricaduta più importante è sul suo assetto difensivo, che per larghi tratti della partita riesce a tenere l’avversario nella sua metà campo attraverso un sistema di pressing che alterna rigidi riferimenti sull’uomo a schermature della zona.

Secondo il PPDA, la statistica che calcola l’intensità del pressing attraverso la lunghezza dei possessi concessi agli avversari, da questo punto di vista nessuna squadra fa meglio di quella di Fabregas, a parte il già citato Bologna che da questo punto di vista sembra fare un campionato a parte. Ve lo sareste aspettato?

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